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festa della donna

Noi, donne dalle molte vite

Oggi è la Giornata Internazionale della Donna, una festa che è stata istituita per celebrare l’impegno dei movimenti femminili del XIX e XX secolo… che all’epoca non sono certamente stati quelli di andare a festicciole a base di alcol, spogliarelli e cattivo gusto! Ma non voglio parlare di come questa rincorsa alla parità tra sessi porti ogni tanto noi donne a diventare peggio degli uomini, ma di come invece nell’ambito professionale, nonostante le difficoltà che ancora troviamo, noi Donne con l’iniziale maiucola, sappiamo andare avanti.

Questi ultimi anni sono stati davvero duri per tutti, troppe persone hanno perso il lavoro e se per un uomo di mezza età è difficile trovare un altro impiego, figuriamoci per una donna sposata con l’età da figlio! La beffa più grande poi, sapete qual è? Che tante di queste donne lo vorrebbero eccome un figlio, ma non arriva e magari sono anche anni che ci provano e ci riprovano. Tutte le volte una grande e amara delusione e non possono neanche buttarsi sul lavoro e la carriera perchè tanto, neanche quello arriva.

E quindi che si fa? Probabilmente dovremmo piangerci addosso, dando colpa agli altri delle nostre disgrazie e risolvere i nostri problemi economici ambendo a un posto in TV o a sposare un uomo ricco… invece, per fortuna, siamo Donne che si rialziamo, si rinventano e vanno avanti!

In questi anni ho avuto il piacere di conoscerne tante di queste Donne, alcune hanno preso dimora fissa nella mia vita, altre mi hanno donato qualcosa e hanno proseguito il loro cammino, e ogni tanto qualche cartolina mi informa dei loro viaggi. Ecco io vorrei dedicare a voi, a noi, questa giornata, perchè ancora una volta siamo in battaglia per i nostri diritti, la nostra felicità e il nostro futuro; la guerra è lunga, ma non ci spaventa.
Per questo ho voluto creare una piccola sezione dedicata a queste Donne, che da una situazione difficile si sono rimboccate le maniche, sono andate contro tendenza e sono diventata imprenditrici.

La società non mi offre un lavoro? Io me lo invento e me lo prendo! Altro che fiocco rosa e parità dei sessi, viva le vere Donne!
Con la nostra forza, la nostra femminilità ma anche tutte le nostre fragilità.

Sei una Donna anche tu? Raccontaci la tua storia, saremo felici di metterti tra gli amici di Graffite: www.graffite.it/category/blog

8 Comments
  • Sonia
    13 Marzo 2013 at 12:27

    Ebbene si,
    onorata di far parte di Graffite e della vita della mia carissima amica di infanzia Valeria, voglio raccontarvi qualcosa di me.
    Ho 34 anni, sono sposata da 9 anni con Francesco e ho due bellissimi bambini di 8 e 4 anni di nome Mirko e Christian.
    Ho lavorato nell’azienda familiare, un’impresa edile, dai 16 anni, età nella quale ho abbandonato gli studi per la mia forte necessità di essere indipendente a livello economico, per me era un sofferenza chiedere…
    Il mio ruolo inizialmente era quella di segretaria, ero d’appoggio all’impiegata di ruolo con esperienza, che ai tempi era assunta da tantissimi anni ormai. Dovevo imparare……
    Con gli anni ovviamente diventavo sempre più competente e con un datore di lavoro come mio padre non poteva essere altrimenti!
    Quando in piena autonomia mi occupavo della parte amministrativa fino al 2005 tutto è andato piuttosto bene; si lavorava tanto anche se i problemi economici per chi lavora in proprio ci sono sempre stati, soprattutto nella nostra Italia che è all’ordine del giorno far lavorare le Imprese e poi pagare quando si ha voglia, non rispettando le scadenze ed a volte inventandosi qualcosa per non pagare più!
    Rientrata dalla prima maternità, febbraio del 2006, il decadimento totale. Oltre agli importanti crediti insoluti, abbiamo iniziato a sentire il forte calo di lavoro, si facevano solo piccoli lavoretti i cui incassi coprivano solo i buchi di altri, quindi siamo stati costretti un po’ alla volta a licenziare, prima qualche operaio, poi un geometra, poi l’architetto e poi portare al part time un’impiegata.
    La situazione non poteva andare avanti ancora, quindi a metà 2007 ho pensato che era necessario pensare a qualcosa di alternativo per garantirci un futuro, visto che un possibile fallimento dell’azienda trentennale poteva lasciare a casa anche la mia famiglia, quella del papà e quella del fratello che lavorava come operaio fin da piccolo.
    Ho proposto al grande capo di prendere una decisione saggia: di chiudere, ma come? Estrapolando dalla Società quelle piccole lavorazioni che in quel periodo ci facevano solo boccheggiare e trasferendi qualche operaio assunto specializzato in una piccola S.a.S., con soci Io e mio fratello.
    Così facendo avremmo tolto delle spese e le avremmo impiegate in una realtà più piccola, con lavorazioni meno complesse e meno preoccupanti e con incassi sicuramente immediati o quasi; insomma una Società parallela che avremmo avviato io e mio fratello nel frattempo che il papà si organizzava per chiudere la SRL, per poi raggiungerci e ripartire da una realtà più tranquilla.
    Non che questa proposta fosse la decisione più giusta da prendere, all’inizio non è stata presa bene dal papà in quanto era stata avvertita come un fallimento personale.
    La Do.Mi.So. Manutenzione Stabili è aperta dal febbraio 2008 ed è andata benissimo fino all’anno scorso, ora abbiamo qualche problema economico dovuto dalla forte crisi che ha colpito tutti, ma siamo in piedi! Siamo tornati indietro di anni, abbiamo bisogno di lavorare di più. Mio fratello ogni giorno, durante i suoi appuntamenti, mi manda via mail foto di studi di Architettura o di Amministrazioni di condominio ai quali io mando presentazioni per riuscire ad acquisirli, facciamo offerte tirate per poter portarci a casa un bagnetto o un locale da ristrutturare ma con grande fatica.
    Il nostro Guerriero, il papà, è ancora in piedi e riesce a trovare SEMPRE una soluzione alla gravi difficoltà che ancora oggi vive.
    Oggi io sono una mamma che cerca di non far mancare nulla ai suoi bimbi, una giovane imprenditrice che cerca di portare lo stipendio a casa, una moglie ed in più una volontaria 118.
    NOI, DONNE DALLE MOLTE VITE!!

    Insomma, siamo nati per soffrire ma prima o poi passerà, tutto passerà, bisogna solo non perdere la voglia di vivere e pensare che fra tutte le cose che ci circondano quella più importante è la salute e la famiglia.

    Un’altra cosa voglio condividere con voi! Nonostante tutto ciò vorrei un altro bimbo… sono incosciente? Sono pazza? Sicuramente, ma soprattutto HO 2 PALLE GRANDI COME UNA CASA!!!

    Buona fortuna a tutte!!!

  • Chiara
    13 Marzo 2013 at 13:02

    Complimenti per la tua forza e il tuo coraggio Sonia!!

  • gloria
    13 Marzo 2013 at 13:54

    Sonia cara, tu sei la dimostrazione di come il modo di dire dovrebbe essere: “Ha due ovaie come una donna!”

    E chissà, se il tuo terzo cherubino arrivasse e fosse una lei, che tosta che sarebbe! A proposito: non sei pazza, sei una donna fantastica con una vita piena. E scommetto che la tua bella famiglia ripaga tutti gli sforzi.

    Grande!

    ps. Anche Vale ha due ovaie così… 😉

    • Sonia
      15 Marzo 2013 at 8:15

      Gloriaaaa!!!! Mi hai emozionato!!!!! Mi piace tantissimo il “hai due ovaie come una donna” !!!! E cmq io rappresento tantissime donne , compresa te ke hai abbandonato la tua città nativa per traferirti all’estero e poi in altre città non tue x la stupenda carriera che adesso hai……..tvb…quando ci si vede??????

  • Anonimo
    13 Marzo 2013 at 15:02

    nessuna pazzia! Un terzo bimbo te lo meriti! Come ti sei meritata tutto il resto. Sei la dimostrazione vivente dell’impegno nel lavoro, del senso di responsabilità e la tua dolcezza e giocosità sono un esempio nella famiglia e negli affetti. A te è inutile dire non mollare mai…non ce n’è bisogno!!! Grande piccola!!!

    • Sonia
      15 Marzo 2013 at 8:15

      Che dire amiche mie, VVTTTTB!!!!!!!

  • Chicca
    14 Marzo 2013 at 7:51

    Scusate il commento anonimo era il mio…non avevo visto il campo della firma! Dalle donne di talento c’è sempre da imparare!

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