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Le regole di un’invito… a nozze!

Avete deciso di sposarvi e siete al settimo cielo, bene è ora di comunicarlo a tutti!
Se avete invitati lontani o amici molto impegnati, il mio consiglio è di inviare via mail o per posta un Save the Date con solo il luogo e la data della cerimonia. Questa piccola attenzione permetterà agli invitati di organizzarsi per tempo e di non mancare all’evento.
Trovo che sia un ottimo modo per annunciare la grande notizia e, se fatto per bene, coinvolgerà maggiormente gli invitati per tutta la durata dei preparativi, come è accaduto nel matrimonio fuori porta di Simone ed Erica (le foto di quel giorno le trovi qui) .

 

 

Dopo aver stabilito dove celebrerete il rito e il ricevimento siete pronti per progettare la vostra partecipazione!
Prima di tutto va fatta una distinzione: la partecipazione è l’annuncio del matrimonio in Chiesa o in Comune e andrebbe inviata a tutte le persone con le quali avete un rapporto diciamo cordiale, l’invito è invece quello per il ricevimento e andrà inviato ai parenti e agli amici più stretti.

 

Come scelgo la mia partecipazione?

Se amate la tradizione e il vostro matrimonio è molto formale probabilmente siete tipi da stampa tipografica, carta avorio, bianca o di Amalfi, qualche elemento decorativo in rilievo e il tutto confezionato con buste piegate e scritte a mano (come ho fatto per gli sposi della prima foto di questo post).
Se siete sposi più moderni potreste indirizzarvi verso qualcosa di più originale e personalizzato, come le partecipazioni che progetto e realizzo ad hoc per le mie coppie, un giusto mix di raffinatezza e innovazione, in cui tutto funziona perfettamente per anticipare il mood dell’evento (qualche idea la trovate qui).
Ma se non avete un professionista che vi segue? Ricordatevi che la sobrietà premia sempre!

 

Come imposto i testi delle mie partecipazioni?

Partiamo dalla forma che ormai non si usa più: se gli sposi sono minorenni o di famiglia benestante saranno i genitori ad annunciare il matrimonio: la famiglia di lei a sinistra, quella di lui a destra, al centro luogo e ora della cerimonia, in basso gli indirizzi.

 

 

Nei tempi di oggi sono gli sposi stessi ormai ad annunciare le nozze, ma attenzione a non commettere il classico errore di anteporre il nome della sposa a quello dello sposo… NON SI FA e neanche nel libretto della messa!
RICORDATE: a sinistra il nome dello sposo, a destra quello della sposa, al centro luogo e ora della cerimonia e in basso gli indirizzi.
E se siamo già una famiglia con dei figli? Fatelo annunciare a loro, come ho fatto io per il matrimonio di Paolo e Manuela!

 

 

 

Un occhio di riguardo lo dovete avere anche per la parte relativa al pranzo, difficilmente si specifica un orario che segna l’inizio del ricevimento, solitamente si usa scrivere “dopo la cerimonia”; se però scrivete la formula “alle ore” vuol dire che l’orario è tassativo e il pranzo sarà servito al tavolo; se usate invece “dalle ore” facilmente il ricevimento inizierà con un buffet.

Vi state chiedendo perché parlo “solo” del pranzo e non di cena? Perché in realtà nel galateo la parola “pranzo” si usa per indicare i pasti principali, per essere esatti la prima colazione si consuma in mattinata, la colazione (che noi chiamiamo pranzo) tra le dodici e le quattordici e il pranzo (per noi cena) la sera. Nel galateo la cena è un’eventuale ulteriore pasto serale consumato tra le ventidue e le ventitrè… in sostanza quello che sgranocchiamo prima di addormentarci sul divano!
Ma è ovviamente una curiosità, per tutti ormai il pranzo è quello delle 13 e la cena quello delle 20 (più o meno)!

 

Come chiedo conferma?

Nell’invito non può mancare in basso la sigla R.S.V.P., acronimo francese di “Répondez s’il vous plait”, un modo comunemente riconosciuto per richiedere risposta a un invito, ma se avete il sospetto che il francese sia poco conosciuto dai vostri invitati meglio scrivere “Si prega gentile risposta (oppure conferma)” con i contatti che l’invitato userà, da buon osservatore delle regole, per dare presto conferma o meno della tua presenza.

 

E se non ho budget per le partecipazioni ma non voglio cadere nel trash?

Se siete tipi originali e a questa voce avete destinato un budget limitato, perché non rendere la vostra partecipazione una Post Card?
Una classica cartolina ma rivisitata e personalizzata per l’occasione! A voi la scelta di scriverla a mano e poi imbucarla, piuttosto che stampare anche il retro inserendo un francobollo e un timbro postale personalizzato con una bella busta in tinta. Un’idea molto carina che io ho usato come Guestbook di alcuni matrimoni, come questo!

 

 

Quanto tempo prima vanno inviate? Come scrivere le buste senza commettere gaffe?
Questo e altro nel prossimo post!

Photo: Celeste Studio

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